Nuovo sistema, dall’1 agosto, per il recapito degli invii a firma. Il portalettere deve avere il gel sanificante con cui trattare, ad ogni consegna, la penna e le proprie mani nonché, a ciascun fine turno, le attrezzature impiegate. Nel momento in cui citofona al destinatario privato, deve indossare la mascherina, chiedere all’interlocutore di fare altrettanto e comunque, in seguito, occorre che stia a distanza. Qui si aprono tre alternative. La prima vede il cliente con il dispositivo di protezione su naso e bocca: in tale circostanza, egli può firmare il registro cartaceo o digitale che sia, anche davanti a invii (come la spedizione di una patente) che richiedono un “riconoscimento forte”, dunque con la richiesta di un documento. Inoltre può pagare, ad esempio per un contrassegno, pure in contanti. Nel caso l’interlocutore non abbia la mascherina, serve trovare un piano d’appoggio cui lasciare il materiale e avvicinarsi allo stesso a turno (l’altra persona deve restare ad almeno un metro di distanza). Possibili le consegne con “riconoscimento forte” e i pagamenti. Più complessa l’ultima situazione, nella quale il consegnatario dichiara di essere positivo al coronavirus o in isolamento domiciliare. Per raccomandate, assicurate, pacchi e avvisi di ricevimento si fa come adesso, ovvero la ricevuta è sottoscritta dal postino, che sul plico deve annotare la frase “Destinatario impossibilitato ad effettuare il ritiro dell’atto causa emergenza sanitaria”. Con notifiche, riscossioni e “riconoscimento forte” occorrerà recarsi allo sportello; altre comunicazioni particolari (fra cui posteinteractive e servizio messi) verranno restituite al mittente. Non si prevedono problemi per aziende, negozi, studio e portierati, dove le misure anti pandemiche dovrebbero essere acquisite (fine).
Coronavirus/2 Il recapito si fa in tre
28 Lug 2020 19:48 - NEWS FROM ITALY
Dall’1 agosto si torna parzialmente alla normalità, anche nelle consegne a domicilio. Le situazioni previste da Poste italiane