Resiste -anche se, bisogna dirlo, un po’ a stento- da centoquindici anni, nato al Congresso postale universale di Roma nel 1906 e periodicamente rinnovato. È il buono-risposta internazionale: permette di pagare, in favore di un corrispondente collocato in un Paese diverso dal proprio, l’affrancatura di un invio.
Il prossimo modello verrà presentato all’appuntamento che l’Unione postale universale ha fissato dal 9 al 27 agosto ad Abidjan, in Costa d’Avorio, anche se tanti interlocutori seguiranno da remoto i lavori a motivo del coronavirus. Sarà identificato con il nome “Abidjan”.
A firmarlo è stata la bielorussa Valeryia Tsimakhavets: suo è il bozzetto che ha primeggiato al concorso organizzato dalla stessa Upu ormai oltre un anno fa. Filo conduttore, “Preservare l’ecosistema - Proteggere il clima”. Sostituendo l’“Istanbul” (che rimarrà valido fino a Capodanno), il coupon-réponse international -questo il nome ufficiale- risulterà disponibile negli uffici postali degli Stati che aderiranno dal prossimo 1 settembre e fino al 31 dicembre 2025.