Come si pagavano gli invii nell’Italia del 2008? La risposta emerge analizzando il bilancio annuale di Poste italiane ora, dopo il via libera da parte dell’assemblea degli azionisti, reso pubblico. Nei ricavi si conferma che il sistema più fruttuoso non prevede la materiale affrancatura, ma semplici simboli o testi a stampa. Il sistema, utilizzato per grandi clienti e corrispondenza massiva, ha generato un mercato pari a 1,671 miliardi di euro (1,681 nel 2007). L’alternativa più gettonata consiste nei sistemi meccanici impiegati dal mittente o presso gli sportelli, equivalenti a 1,337 miliardi (1,401), mentre la vendita di cartevalori ha contato appena per 563 milioni (617). Tutti importi, in ogni caso, più bassi rispetto a quelli registrati nei dodici mesi precedenti. Scese anche le spedizioni in abbonamento postale (stampe periodiche e vendita per corrispondenza effettuate con tariffe ridotte dagli editori), che ora valgono per 193 milioni (erano 200 l’anno scorso) e con l’estero, arrotondate a 139 milioni (150). Decisamente più alta, invece, è la voce per i servizi integrati, cioè le notifiche di atti giudiziari, amministrativi e contravvenzioni, nonché i frutti della convenzione con l’Agenzia delle entrate per posta massiva e raccomandate. L’insieme di queste prestazioni ha inventariato 201 milioni (151). Più in generale, “il 2008 evidenzia un arretramento dei volumi dei prodotti postali che si attestano a 6.444 milioni di pezzi lavorati contro i 6.619 milioni di spedizioni del 2007”. Il trend “è riconducibile essenzialmente, sia alla contrazione generale del mercato postale, sia ai primi effetti del processo di liberalizzazione”. Questi due fenomeni risultano particolarmente evidenti nel comparto della posta non descritta, che ha registrato un decremento dei volumi equivalente al 4,2%, cioè a 135 milioni di invii in meno.
Affrancare sì, ma senza... affrancatura
30 Apr 2009 21:56 - NEWS FROM ITALY
È il trend confermato anche per l’anno scorso ed ora segnalato dal bilancio consuntivo di Poste italiane. Calati di 135 milioni gli invii non descritti