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editor Fabio Bonacina

27293 news from 8/3/2003

Intanto, comincia a delinearsi il progetto “Ecco fatto!”: sarà gestito dal servizio civile e potrebbe comprendere alcune prestazioni postali

“Cercare di documentarsi su possibili segnalazioni che provengano dalle varie località interessate ai «tagli», già subìti o possibili in futuro, e chiedere un incontro con il direttore provinciale di Poste italiane spa per capire quali sono i prossimi programmi dell’azienda”. È con queste proposte, avanzate dal presidente per la Toscana dell’Unione dei comuni e degli enti montani, Oreste Giurlani, che oggi si è conclusa l’audizione alla terza commissione consiliare della Provincia di Firenze.

Prima di chiedere tali iniziative, Giurlani ha ricostruito la recente storia delle cessazioni annunciate e poi parzialmente ridimensionate da parte dello stesso operatore. Ha ricordato che nella prima stesura della razionalizzazione si paventavano serrande abbassate per 174 uffici nella sola Toscana, perché non corrispondevano ai criteri di economicità. La decisione si è poi assestata su 74 (dei quali 8 nella provincia di Firenze). “Chiusure, sia chiaro -ha precisato Giurlani- concordate a livello nazionale con il ministero competente e con i sindacati”. Come dire -commentano dalla Uncem- “che Poste non ha scelto in perfetta solitudine. Resta il fatto che l’azienda monopolista del settore non ascolta le proteste e le proposte degli Enti locali”.

“Spesso i sindaci non vengono neppure informati con qualche giorno di anticipo, come dovrebbe accadere, della dismissione degli sportelli”, ha sottolineato ancora Giurlani. “Alcuni hanno pure fatto ricorso, ma non sappiamo se questa strada porterà da qualche parte. Aspettiamo di vedere cosa accadrà in questi casi per poi, eventualmente, intraprendere la stessa azione in modo diffuso”.

Intanto, si aspetta “Ecco fatto!”, l’iniziativa concordata tra la stessa Unione e la Regione che “non sostituisce gli sportelli degli uffici postali”, ma può rappresentare un aiuto per i cittadini delle località colpite. Il supporto verrà effettuato con personale del servizio civile: costituirà un presidio ed un punto di riferimento per espletare servizi di particolare utilità. “Con Poste spa lavoriamo per capire se sarà possibile svolgere anche alcuni dei loro servizi, laddove non esistono più sportelli”.

Un momento dell’incontro di oggi
Un momento dell’incontro di oggi



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