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editor Fabio Bonacina

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Allo spazio filatelia di Venezia Babbo Natale è già arrivato, in gondola. Circa 130mila le lettere che, più in generale, i giovanissimi gli hanno scritto

La dilagante influenza e la scossa di terremoto, sentita oggi pomeriggio anche a Venezia, non hanno fermato il Babbo Natale di Poste italiane, arrivato allo spazio filatelia cittadino per incontrare i piccoli presenti e donare loro un puzzle dedicato alla serie di francobolli delle Regioni. Ma, soprattutto, giunto per ritirare i giocattoli, circa trecento, destinati a chi altrimenti non se li potrebbe permettere.

L’iniziativa veneta “anticipa” quella della tradizione, per la quale è ormai questione di ore. Ed i bambini sono in trepida attesa. Soprattutto se hanno diligentemente spedito la letterina. Imbucata, magari senza affrancatura, a indirizzi di fantasia, che vanno da un semplice “Ufficio di Babbo Natale” ai più elaborati “via della Neve-Paese Slitta al Polo Nord”, “via Glaciale 25 in Finlandia”, fino a “via delle Stelle”, “via delle Renne”, “via dei Sogni”, “via del Cielo”.

Ma cosa chiedono? Tra i desideri figurano un cinghiale da mangiare il 25 dicembre, un premio milionario al “Gratta e vinci”, l’intramontabile Ciccio Bello, e poi pace, amore, salute e soldi. I regali attesi -precisa l’Adnkronos- variano dai semplici e più tradizionali giocattoli, videogiochi o bambole, alla “maglietta di Kaká quella originale”, fino a richieste più bizzarre come “mi piacerebbe vedere la tua casa e anche la tua signora che fa tanti dolci” (forse la befana, ndr), “uno scaffale di 30 centimetri di altezza, 40 di profondità, 70 di larghezza in plastica o legno da mettere in camera”, “una bicicletta alta”, “un cavallo per me e un cane per la mia mamma”. Non mancano i riferimenti all’attualità, e nei testi fa capolino la crisi economica.

Desideri e speranze affidati a fogli di carta. Non finiscono al macero con l’indicazione “destinatario sconosciuto”, ma vengono recuperati, raccolti e letti dagli... elfi che, in realtà, indossano la divisa di Poste italiane. Da anni la società si incarica di lavorare i messaggi -130mila quelli stimati per il 2008- destinati a Santa Claus e di spedire poi ai bambini, se c’è il mittente, la risposta insieme a un piccolo gadget.

“Ogni giorno ci sono circa 23 milioni di oggetti postali nei circuiti di Poste italiane, che vanno dai pacchi alle semplici lettere e cartoline, tra questi circa 3mila letterine per Babbo Natale”, spiega all’agenzia giornalistica la responsabile del progetto “Postini di Babbo Natale”, Alessandra Pulli. “Continuavamo a trovare tantissime lettere”; da qui l’idea di dare loro un seguito.

A mettere nero su bianco risultano anche gli adulti, a volte perché i figli sono troppo piccoli: “Caro Babbo Natale chi ti scrive è la mia mamma -si legge in una missiva- perché io non so scrivere, ho 15 mesi e puoi regalarmi quello che vuoi”. La maggior parte usa penna o matita e carta addobbata con disegni, ma c’è anche chi, al passo coi tempi, impiega il computer.

Quest’anno -aggiunge dal marketing della società Alberto Ambrosino- nella risposta “sosteniamo anche una causa molto importante per noi, quella dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù per favorire la cura di bambini malati di leucemia che vivono all’estero e purtroppo nel loro Paese non possono curarsi”.

L'arrivo di Babbo Natale, oggi pomeriggio, allo spazio filatelia di Venezia
L'arrivo di Babbo Natale, oggi pomeriggio, allo spazio filatelia di Venezia



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