Il Natale porterà un regalo ai dipendenti di Poste italiane che lavorano a contatto con i collezionisti.
Più che un dono, si tratta di una restituzione, visto che fino al maggio scorso rappresentava una pratica consolidata. Poi, improvvisamente, è scomparsa, pare per un semplice errore, nel momento in cui il settore è stato rivisto introducendo la figura dell’operatore di sportello filatelico. È l’indennità di cassa, cioè il riconoscimento economico -che nel caso specifico si aggira sui 60,00-70,00 euro al mese- attribuito per la responsabilità di maneggiare denaro contante (i colleghi che si occupano dei normali servizi postali o del bancoposta godono di un trattamento più alto, in virtù delle maggiori cifre che maneggiano e di cui devono rispondere).
In base agli accordi sottoscritti tra la società e le rappresentanze sindacali, l’assegno verrà ripristinato dall’1 dicembre, con l’impegno -chiedono i delegati dei lavoratori- di sistemare anche le pendenze di questi mesi.
Ma chi è l’operatore di sportello filatelico? Di fatto, è il vecchio addetto dello sportello filatelico o dello spazio filatelia, che almeno teoricamente ha a che fare soltanto con i collezionisti, anche se agli effetti pratici vende a chiunque li chieda francobolli commemorativi (ostinatamente chiamati “filatelici” dall’azienda), folder, tessere, cartoline e tutto il resto del catalogo. Il cambio di nome ha permesso di estendere la categoria a qualche decina di persone, operativa in altrettanti uffici postali. Questi ultimi sono privi di sportello filatelico ma, in base a rilievi svolti sul fatturato 2008, hanno mostrato un certo smercio di prodotti pensati per gli appassionati. Da qui il progetto di valorizzare il loro lavoro e la clientela, anche senza istituire un punto di riferimento specifico.
A proposito di festività, come previsto si infittisce il numero degli annulli in tema. Sia quelli nella versione religiosa o laica che imitano i francobolli usciti il 23 ottobre e sono disponibili per un arco di tempo che copre -sia pure con variazioni locali- l’intero periodo natalizio, sia quelli in uso appena uno o due giorni per promuovere specifiche iniziative locali. Alla prima categoria, ad esempio, si riferiscono i manuali di Alghero (Sassari), Agrigento, Barletta, Carovilli (Isernia), Larino (Campobasso), Montagnana (Padova), Napoli ed Olbia. Alla seconda, fanno capo le obliterazioni di Bolzano del 5 dicembre, Cesenatico (Forlì-Cesena), Genova, Rota d’Imagna (Bergamo) e San Paolo Matese (Campobasso) del 6, Alagna Valsesia (Vercelli) e Brunico (Bolzano) del 7. Naturalmente, altre sottolineature marcofile si aggiungeranno nei prossimi giorni...