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editor Fabio Bonacina

27272 news from 8/3/2003

L’obiettivo è traghettare i cinque milioni e mezzo di intestatari al “Bancoposta più”, formula di fatto prossima a quanto offerto dal mondo bancario. Le perplessità di Adusbef e Federconsumatori

La “proposta di modifica unilaterale del contratto” sta raggiungendo in questi giorni i cinque milioni e mezzo di intestatari dei conti Bancoposta, lasciandoli… stupefatti, perché con l’1 settembre il tasso di interesse annuo creditore lordo passerà dallo 0,15% allo 0 tondo. E questo nonostante le spese, confermate in 30,99 euro ogni dodici mesi.

Dietro c’è la volontà di indurre gli interlocutori a passare gratuitamente ad un contratto diverso, il “Bancoposta più”, il quale -in questo momento- offre lo 0,25%. Interesse che sale all’1% nel momento in cui si decide di accreditare lo stipendio o la pensione, domiciliare le utenze e attivare la carta di credito collegata, dal costo di 30,99 euro. Vedendo al tempo stesso azzerati i 10,00 euro necessari per la carta “Postamat” e gli altri 30,99 di tenuta conto, “condizioni -è la spiegazione della società- tra le più favorevoli applicate ai conti correnti in Italia”. “L’azzeramento del tasso di interesse sul conto Bancoposta punta ad offrire alla clientela un prodotto tagliato «su misura», grazie a una diversificazione dei prodotti pensata in relazione alle fasce d’età, ai bisogni e alle preferenze delle persone”.

Diverso è il parere delle associazioni, come Adusbef e Federconsumatori, che seguono gli utenti. Le quali definiscono la scelta “un comportamento assurdo, sleale ed ingannevole”, pensando alla sempre più tenue differenza che incorre con il sistema bancario. La mossa -dicono- “rappresenta un espediente per indurre milioni di utenti, che avevano aperto il conto corrente alla Posta perché più concorrenziale con il sistema bancario sia per gli interessi corrisposti che per le spese di gestione, a chiudere i conti Bancoposta, per passare ad un nuovo prodotto, che verrà pubblicizzato per tutta l’estate, denominato «Bancoposta più», con più svantaggi che agevolazioni” rispetto alle condizioni contrattuali del vecchio strumento. Anche perché, quel quarto di punto “sarà aumentato dalla Bce come tasso di riferimento il prossimo luglio passando dall’1,25 all’1,50%”. E questo “senza rendere automatiche le variazioni al rialzo del costo del denaro che saranno ancora più frequenti nei prossimi mesi per raffreddare l’inflazione nell’area euro e contingentare la liquidità utilizzata dalle banche per mere finalità speculative”.

“Quando nacque, undici anni fa, il Bancoposta era stato pensato dall’allora ad Corrado Passera e dal suo manager Massimo Arrighetti (il vero ideatore del prodotto) per fare concorrenza alle banche proprio sfruttando il lato «oscuro» dei costi dei conti correnti”, ricorda dalla “Repubblica” Luca Pagni. “Non a caso, il mondo del credito aveva fatto terra bruciata attorno alle iniziative delle Poste. Non solo aveva avuto contro l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, ma per poter distribuire il bancomat ai suoi correntisti, Passera si era dovuto rivolgere a un circuito estero, per la precisione a «Maestro»: il qualche proprio grazie all’accordo con Poste spa è diventato il leader in Europa”.

Intanto, si attende che la Banca del Mezzogiorno cominci a muovere i primi passi…

Parte della lettera che sta raggiungendo i titolari del Bancoposta
Parte della lettera che sta raggiungendo i titolari del Bancoposta



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