Un giro di boa significativo, ma sostanzialmente passato sotto traccia. È il novantesimo anniversario dell’ufficio postale di piazza Cesare Battisti 25 a Casale Monferrato (Alessandria), che ha spento le ideali candeline il 29 giugno.
La costruzione -spiega ai lettori di “Vaccari news” lo specialista Riccardo Braschi- si deve al casalese Augusto Battaglieri, che dall’aprile 1911 al novembre 1913 coprì la carica di sottosegretario al ministero delle Poste e dei telegrafi ed in seguito divenne senatore. Costui si prodigò affinché la cittadina nativa ottenesse i favori di Roma per realizzare una degna sede in sostituzione di quella, ritenuta indecorosa ed insufficiente, sistemata in via Liutprando. In quel tempo -dettaglio significativo- il dicastero era presieduto da un altro piemontese, Teobaldo Calissano.
Così, il centro venne inserito nel disegno di legge per l’edificazione di fabbricati postelegrafici predisposto nel 1913, secondo uno schema di convenzione che prevedeva la cessione gratuita dell’area da parte del Comune ed il totale finanziamento del palazzo da parte dello Stato. Il provvedimento fu promulgato il 16 luglio 1914, quando al vertice del ministero vi era Vincenzo Riccio; interessò anche Campobasso, Caserta, Como, Cuneo, Pavia, Porto Maurizio (poi Imperia), Sondrio, Taranto e Udine.
Il progetto venne redatto nel marzo 1914 dall’ufficio tecnico comunale, con il concorso degli ispettori mandati dal dicastero. Poi venne modificato e studiato nei particolari dall’ingegner Giuseppe Alzona. La spesa prevista inizialmente per l’esecuzione ammontava a 129mila lire. L’accordo fra le parti fu stipulato nel settembre, sempre del 1914.
Il Genio civile di Alessandria, incaricato alla direzione dei lavori, prese possesso dell’area nel maggio 1915, ma il cantiere fu più volte interrotto a causa della guerra e del conseguente aumento nei prezzi dei materiali e della manodopera. Gli interventi poterono concludersi soltanto dieci anni dopo, con un onere pari a 650mila lire, compresi gli impianti, le finiture e gli arredi.
Le prestazioni murarie furono eseguite dalla Società cooperativa lavoranti muratori; diverse aziende si occuparono del resto, dall’impianto elettrico agli interventi in legno.