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editor Fabio Bonacina

27339 news from 8/3/2003

Il punto di partenza è la mostra a Malmö, in Svezia, venticinque anni fa. Essa permise di esporre, insieme al materiale filatelico, quello di altro genere

Protagonista, la classe aperta
Protagonista, la classe aperta

Protagonista il 18 dicembre di una conferenza via Zoom inserita ne “I venerdì filatelici” di Centro italiano filatelia tematica e Collezionisti italiani di francobolli ordinari, la classe aperta (o open class, per dirla all’inglese) sta, forse, per essere riscoperta. Non è un caso se la Fédération internationale de philatélie intende costituire una specifica commissione e la Federazione fra le società filateliche italiane ha nominato delegato internazionale (già lo è a livello nazionale) proprio il relatore dell’incontro, Marco Occhipinti. “Vaccari news” ha voluto ritornare sull’argomento, intervistando lo specialista.

Di cosa stiamo parlando? “La classe aperta, o meglio la «filatelia aperta» (ormai è questo il suo nome), è una modalità -spiega- che consente al collezionista di esporre materiale filatelico e non, insieme”. “In base alle attuali linee guida, il primo non può essere mai inferiore al 50% rispetto al resto. Inoltre, per l’altezza degli oggetti occorre considerare lo spessore del quadro che li contiene, generalmente di cinque millimetri. Il materiale non filatelico deve essere ben descritto, apportare un significativo contributo allo sviluppo e possibilmente essere «vintage». Vengono premiati inoltre quei concorrenti che, tramite la propria ricerca, inseriscono il maggior numero possibile di tipologie di oggetti non filatelici. L’obiettivo principe è ampliare gli ambiti espositivi, al fine di portare sempre più collezionisti all’esperienza e al piacere di mostrare quanto selezionato”.

Quando nasce? “Nasce nel 1995 a Malmö, in Svezia, durante «Nordia 95». Ovviamente, non vi erano regole, non vi erano giudizi. L’esperimento suscitò l’interesse dei filatelisti, tanto da essere replicato negli anni successivi (ad esempio a «Italia ’98»), fino ad arrivare al 2002 quando la Federation of european philatelic associations istituì un gruppo di lavoro con il compito di stilare il regolamento. Le prime norme vennero approvate in ambito continentale al congresso Fepa di Graz del 2003, mentre a «Singapore 2004» la open class venne riconosciuta ufficialmente come classe sperimentale dalla Fip. Questa, dal 2010, cominciò ad elaborare le linee guida, poi approvate a Giacarta due anni dopo”.

“La principale sofferenza era tuttavia la frammentazione dei parametri di giudizio, davvero troppi. Per tale ragione, alla riunione della stessa Fip a Sofia nel 2018, venne approvata una mozione Fepa per rivedere i criteri di valutazione e quindi le linee guida, come attualmente in vigore. L’ultimo passaggio nel dicembre 2020, quando la Fip ha invitato le federazioni nazionali a nominare un delegato internazionale per la costituenda commissione” (continua).

Dalla relazione di Marco Occhipinti: il materiale filatelico deve costituire almeno il 50% di quanto esposto
Dalla relazione di Marco Occhipinti: il materiale filatelico deve costituire almeno il 50% di quanto esposto



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