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editor Fabio Bonacina

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Poste italiane starebbe per introdurre il sistema. A regime, gli utenti di affrancatrici meccaniche non dovranno più portare la corrispondenza agli sportelli

Sei anni di sperimentazione sono stati ritenuti sufficienti (del progetto se ne parla almeno dal 1997 e agli inizi del 2005, quando le prove furono avviate, si pensava fosse questione di pochi mesi) ed ora Poste italiane ha ritenuto conclusa la fase. Se tutto andrà come ci si aspetta, il collegamento in remoto per le affrancatrici meccaniche potrebbe essere concretizzato con l’anno prossimo.

Questo vuol dire che chi avrà una macchina di nuova generazione non sarà più obbligato a consegnare il corriere in partenza allo sportello postale, ma potrà imbucarlo come se avesse un normale francobollo. L’apparecchiatura, infatti, sarà collegata in rete con Poste e tutti gli aspetti contabili verranno gestiti a distanza.

Facile ritenere che chi ancora impiega questo strumento sarà indotto ad aggiornarsi comprando i nuovi modelli adeguati al sistema. Sistema che in questi sei anni è stato sperimentato da quattro aziende del settore (Audion, Francopost, Neopost e Pitney Bowes) nonché da alcuni loro clienti per un totale di circa venti macchine, in modo da saggiarne la funzionalità.

Le prime impronte introdotte segnalavano la prova con una “e” inserita in un circolino (lo stesso simbolo che caratterizza altri servizi elettronici forniti da Poste italiane), poi accantonata.

Quanto al colore dell’inchiostro, si è scelto il blu rispetto al tradizionale rosso, perché meno soggetto a variazioni cromatiche e meglio identificabile dai dispositivi che leggono le impronte. Non a caso, diversi altri Paesi, come Francia, Germania, Spagna e Svizzera, l’hanno adottato.

In una prima fase i plichi da imbucare senza transitare dall’ufficio postale potrebbero essere inseriti in una busta speciale, che ricorda le vecchie “94Ma”. Queste ultime, da tempo accantonate, sono state sostituite dal servizio “pick up”. In pratica, il cliente include gli oggetti e la relativa distinta in copia in una bolgetta o sacchetto che consegna al portalettere opportunamente allertato con una telefonata ad un numero convenuto. Aperta la bolgetta ed effettuate le opportune verifiche, l’ufficio avvia a destino le corrispondenze e, contestualmente, trasmette copia della distinta, bollata e firmata, al mittente.

Quattro impronte stampigliate da altrettanti apparecchi collegati in remoto e in dotazione ad aziende che producono affrancatrici meccaniche: Audion, Francopost, Neopost e Pitney Bowes. In tutte compare la “e” nel circolino, simbolo oggi non più utilizzato
Quattro impronte stampigliate da altrettanti apparecchi collegati in remoto e in dotazione ad aziende che producono affrancatrici meccaniche: Audion, Francopost, Neopost e Pitney Bowes. In tutte compare la “e” nel circolino, simbolo oggi non più utilizzato



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