L’esponente del Neoclassicismo Antonio Canova e papa Clemente XIII. Due nomi collegati fra loro da un’opera: la statua, scolpita dall’artista, che raffigura il religioso inginocchiato ed in preghiera, utilizzata quale monumento funebre e conservata presso la Basilica vaticana.
Statua citata in due cartevalori predisposte oltre il fiume Tevere. La prima è il 5 lire uscito il 2 luglio 1958, taglio inserito nella serie di quattro per i duecento anni trascorsi dalla nascita dello scultore. La seconda è l’aerogramma da 1,00 euro che, dal 17 settembre, ricorderà i due secoli e mezzo dall’avvio del pontificato di Clemente XIII.
Nato nel 1693 da una famiglia veneziana di recente nobiltà, Carlo della Torre Rezzonico -questo il nome del futuro papa- fu educato dai gesuiti a Bologna. Cardinale nel 1737 e vescovo di Padova dal 1743, divenne papa il 6 luglio 1758. Difese la Compagnia da quanti volevano scioglierla, anche opponendosi ai provvedimenti di espulsione emanati da varie corti europee (Francia, Portogallo, Ducato di Parma e Piacenza, Regno delle Due Sicilie, Spagna). Con lo stesso obiettivo fu indotto a convocare un concistoro, ma alla vigilia, il 2 febbraio 1769, morì, demandandone le sorti al suo successore.
L'impronta di affrancatura dell’intero, stampato in 23mila copie, comprende lo stemma di Clemente XIII.