Questa mattina dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la conferma sugli attuali criteri di recapito, alla luce della conversione in legge (è la 27 del 24 aprile) del decreto-legge 18 del 2020, il “Cura Italia”. Concernono tutte le aziende del settore, quindi non solo Poste italiane. “Sono state reintrodotte -spiega l’Agcom- le modalità ordinarie di recapito delle notifiche a mezzo posta”; riguardano gli atti giudiziari e le violazioni al Codice della strada. Gli operatori possono scegliere di “procedere con le modalità ordinarie richiedendo la firma del destinatario al momento del recapito oppure consegnare depositando nella cassetta postale l’avviso di arrivo dell’invio. In quest’ultimo caso il ritiro avviene con le modalità indicate” dall’avviso stesso. I termini di compiuta giacenza iniziano a decorrere dal 30 aprile. Restano invariate, invece, le modalità per le altre spedizioni e i pacchi. Continua ad applicarsi, cioè, la procedura distanziata per evitare il coronavirus: l’incaricato accerta la presenza del destinatario o di una persona abilitata e poi lascia l’oggetto. In questo caso, la firma è applicata dall’addetto (continua).
Coronavirus/1 Il servizio secondo Agcom
05 Mag 2020 14:52 - NEWS FROM ITALY
Ritorno alla normalità per le notifiche degli atti giudiziari o delle violazioni al Codice della strada. La misura vale per tutti gli operatori dopo la conversione del decreto-legge “Cura Italia”