Un video riassuntivo rivolto al pubblico: a firmarlo è stata l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; riguarda i servizi postali in tempo di coronavirus.
Contemporaneamente, il suo tavolo permanente volto a gestire le ripercussioni della crisi sanitaria nel settore ha permesso di definire alcune proposte forse utilizzabili nei prossimi tempi. Attraverso i dati pervenuti -premettono dalla sede- “risulta che tutti gli operatori si sono adeguati alle disposizioni del Governo in materia di tutela della salute. Il rientro dall’emergenza sarà comunque graduale e persisterà un periodo medio-lungo in cui le misure di sicurezza (distanziamento sociale) continueranno ad essere vigenti”. Pertanto, proseguiranno nell’influenzare anche lo svolgimento delle prestazioni postali.
Consapevole di questo scenario, l’Agcom ha individuato una serie di temi che intende discutere. Il fine è “individuare soluzioni che assicurino continuità al servizio” nei mesi a venire, evitando il più possibile i disagi per gli utenti, aspetto quest’ultimo che sarà valutato anche con le associazioni dei consumatori disponibili.
Tra i primi interventi ipotizzati: l’individuazione di ulteriori misure per limitare l’affollamento degli uffici postali; l’ampliamento dei termini di giacenza secondo criteri uniformi; la pubblicazione web e la costante revisione dei codici di avviamento per i quali non viene effettuato il recapito; la possibilità di non trattare gli invii veloci; soluzioni alternative per i punti di accettazione e consegna visto che, a parte tabaccai e edicole, molti esercizi commerciali con i quali gli operatori hanno stipulato accordi sono chiusi.
Più avanti potrebbero essere introdotti un rilassamento nel contratto di servizio; l’allungamento nei tempi di giacenza; l’individuazione di alternative per i prodotti a firma (come l’utilizzo di un codice personale inviato tramite e-mail o sms al destinatario del pacco); nuove soluzioni per i prodotti con consegna in mani proprie e in contrassegno; la possibilità di dare precedenza ai colli contenenti articoli sanitari o comunque destinati a strutture sanitarie (rendendo immediatamente visibile questa condizione, magari con un’etichetta di riconoscimento uguale per tutti gli operatori); il miglioramento delle condizioni nei servizi on-line (per dire, sui tempi delle raccomandate digitali).
Infine, ecco il lungo periodo. Si prevede di agevolare, attraverso incentivi, l’installazione e l’utilizzo di locker (fine).