Poste italiane spa ha chiuso l’esercizio 2014 con un risultato positivo di 56,9 milioni, che si riduce significativamente rispetto al dato registrato nel 2013 (708,1). Esso ha risentito della decisa flessione dei ricavi del settore postale, delle minori remunerazioni riconosciute dallo Stato a copertura dell’onere del servizio universale, dell’aumento degli stanziamenti per esodo e della svalutazione della partecipazione in Alitalia.
È in questo modo che dalla Corte dei conti sintetizzano com’è andato l’anno all’azienda oggi guidata da Francesco Caio. Naturalmente, ci sono anche gli aspetti positivi, fra cui l’esito conseguito dal patrimonio Bancoposta, pari a 439,7 milioni (erano 374,0 dodici mesi prima) e l’iscrizione in bilancio dei dividendi dalle società controllate per altri 201,2. I ricavi totali si attestano a 9.166,4 milioni, in diminuzione del 2,8 per cento rispetto al precedente esercizio.
Fra gli altri elementi, l’utile realizzato dal gruppo: si è ridotto considerevolmente, scendendo a 211,9 milioni, a fronte dei 1.004,9 anteriori. I ricavi raggiungono quota 28.512,3, in aumento dell’8,5 per cento grazie alla buona performance dei servizi assicurativi, i cui proventi (18.840), lievitati del 16,5 per cento, contribuiscono per il 66,1 per cento al fatturato.
Di là dai numeri, il periodo in esame “è stato caratterizzato dallo sviluppo delle complesse fasi procedurali che hanno portato la società, nell’ottobre 2015, alla quotazione in Borsa. In particolare, è stato avviato un progetto di valutazione dell’intero sistema di controllo interno, per allineare Poste italiane alle «best practices» delle società quotate, in relazione alle esigenze degli interlocutori istituzionali e di controllo dei rischi”.
Gli interventi più significativi sono focalizzati sul settore postale. Tra i motivi, uno merita di essere segnalato: “anche se la verifica del rispetto degli obiettivi di qualità nell’ambito del servizio universale ha fatto rilevare risultati nel 2014 sostanzialmente in linea con gli obiettivi, la qualità percepita dai clienti evidenzia significative criticità”.