Costo del servizio universale, ossia -per semplificare- quanto richiede assicurare prestazioni postali capillari, anche se non convenienti dal punto di vista economico, così come impongono le normative europee. Fino a qualche tempo fa, a bilanciare più o meno parzialmente le uscite interveniva lo Stato con un assegno importante intestato a Poste italiane. Poi, esso è stato gradualmente tagliato, arrivando (lo prevede la legge di stabilità 2015) agli attuali 262,4 milioni di euro. Una cifra che non basta a coprire il disavanzo e tale differenza ha motivato sia la nuova razionalizzazione, sia soprattutto il ripensamento del recapito e la revisione tariffaria previsti per ottobre. Nello stesso cointesto si inserisce il procedimento istruttorio voluto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, intitolato “Servizio postale universale: analisi e applicabilità del meccanismo di ripartizione e valutazione dell’eventuale costo netto per l’anno 2013”. Il processo è stato varato ad ottobre e risulta ancora in corso, avendo procrastinato il limite massimo per la sua conclusione di novanta giorni. Si aggiunge la nuova scelta adottata dall’Agcom: estendere il lavoro al 2014.
Costo netto: si lavora anche al 2014
28 Lug 2015 10:17 - NEWS FROM ITALY
La decisione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che già ha in essere un procedimento istruttorio riferito all’anno precedente