Accantonate le polemiche sull’annuncio dell’asta, Poste italiane pensa alla nuova divisa per i propri dipendenti.
In questi giorni cinquanta portalettere stanno provando la versione estiva, che punta sempre ai colori giallo e blu. È costituita da giubbetto ad alta visibilità impermeabile e traspirante con maniche staccabili, pantaloni o gonna, maglie polo a manica corta e cappellino con visiera.
Dovranno saggiarla in zone di recapito differenziate per tipologia (città, collina, mare, montagna) e per i mezzi utilizzati. Tale fase durerà almeno due mesi. Poi, ad ottobre, si saggerà quella invernale per altri tre. In questo caso, verranno forniti giacca a vento ad alta visibilità impermeabile e traspirante con corpetto interno removibile isotermico, copripantalone impermeabile e traspirante, camicie, pantaloni o gonna, maglioni (due con collo a “V” e uno a collo alto unisex), cappellino.
Alla fine, i dipendenti coinvolti dovranno rispondere ad un questionario, così sarà possibile capire il gradimento e gli eventuali punti deboli.
E le vecchie interrogazioni parlamentari sul bando d’asta? Il ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha risposto ricordando l’autonoma attività contrattuale di Poste italiane, attività che “non rientra nella funzione di vigilanza svolta dal ministero”. Dal canto suo l’azienda ha garantito “il rispetto di stringenti standard di qualità, anche ambientali, dettati dalle regole tecniche di certificazione”, aggiungendo che il capitolato “prevede un articolato collaudo finalizzato a verificare la rispondenza dei prodotti proposti alle previsioni tecniche, pena l’annullamento dell'aggiudicazione”.