Una sfida che si rinnova da mezzo secolo, e che per questo merita una sottolineatura marcofila. Sottolineatura dedicata alla “XXV Biennale del muro dipinto”, che si celebra ogni ventiquattro mesi a Dozza (Bologna).
L’iniziativa -spiegano dalla località emiliana- ha regalato “una galleria a cielo aperto, sempre disponibile alla visita, senza orari di apertura o biglietti d’ingresso. La galleria propone, sui muri delle case, affreschi e rilievi a testimonianza permanente degli artisti invitati”. L’approccio ha caratterizzato materialmente le facciate delle abitazioni del centro storico, le pitture murali sono in stretta simbiosi con la storia, l’atmosfera, i profumi dell’antico borgo e del dolce paesaggio collinare circostante. Attorno alle finestre, ai portoni, alle botteghe squillano o s’accordano le tinte dei dipinti. Così, il paese è divenuto un’antologia pittorica d’arte moderna di singolare interesse, non solo perché copre un arco di tempo semisecolare ma anche perché i lavori sono strettamente e intimamente legati al luogo per il quale furono pensati.
A decidere per l’annullo è stata la Fondazione Dozza città d’arte. Il punto di riferimento firmato da Poste italiane verrà collocato nella Rocca; si trova nella piazza omonima al numero civico 6 e sarà operativo il 20 settembre dalle ore 11.30 alle 16.30.