Il testo è in italiano corretto, e appare credibile. Anche perché, sostanzialmente, è stato copiato dalla pagina che Poste italiane ha messo sul proprio sito. Con la scusa di raccogliere fondi per aiutare la comunità birmana distrutta a maggio dal ciclone “Nargis”, arrivano e-mail apparentemente provenienti dalla società guidata da Massimo Sarmi che invitano a donare soldi. In realtà, seguendo il link si arriva su siti il cui scopo è carpire le buone intenzioni del malcapitato.
Il vero progetto per aiutare il Myanmar coinvolge, accanto a Poste italiane, Agire, cioè l’Agenzia italiana risposte emergenze, struttura alla quale collaborano realtà come ActionAid, Save the children, Terre des hommes. Il supporto si articola in tre aspetti: la donazione on-line, il versamento sul conto corrente postale 85.593.614 intestato ad Agire (va indicata la causale “Emergenza Birmania Myanmar”) e l’iniziativa “Dona il resto”. Quest’ultima si applica a qualsiasi operazione effettuata direttamente agli sportelli, donando fino a 10,00 euro (serve il codice fiscale).