Chi ha falsi storici in collezione può “stare tranquillo, chi concorre dolosamente a fabbricare o a commercializzare francobolli falsificati dopo l’entrata in vigore della legge può stare molto meno tranquillo”. Ad affermarlo è il presidente dell’Associazione Gruppo parlamentari amici della filatelia: l’onorevole Carlo Giovanardi ha infatti diffuso un comunicato stampa per aiutare i collezionisti nell’interpretare meglio lo spirito della norma.
Il punto di partenza è il dpr 156/1973, sull’argomento rivisto dalla legge 254/2004, in vigore dal 29 ottobre dell’anno scorso ed intitolata “Modifica all'articolo 33 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n°156, in materia di tutela del commercio filatelico” (“Vaccari news” del 17 settembre e del 28 ottobre 2004).
Prima della legge -ricorda Giovanardi- “chiunque poteva impunemente stampare «Gronchi rosa» o «Repubbliche romane» o qualsiasi tipo di francobolli fuori corso senza incorrere in nessun pericolo, scattando il reato soltanto nel momento in cui tentava di truffare un acquirente spacciando per autentico il francobollo falsificato”.
Dopo l’entrata in vigore della normativa “anche chi falsifica carte valori fuori corso può essere perseguito, naturalmente non per il passato, non potendo essere la legge penale retroattiva”.
“È evidente poi –conclude- che sarà la Magistratura a chiarire singole fattispecie controverse: l’importante è non dare ai giudici maliziosi e fuorvianti suggerimenti, soprattutto chiarire che le finalità della legge sono a tutela dei collezionisti e non dei falsari che minacciano la passione filatelica”.