Contemporaneamente all’omaggio indiretto per l’Argentina (cioè la serie per papa Francesco), quello per il Brasile. Dove si svolgerà la “Giornata mondiale della gioventù”, arrivata a quota ventotto.
Dal 23 al 28 luglio le luci si accenderanno su Rio de Janeiro: questa volta il Cristo Redentore non sarà solo il simbolo più noto e amato della città sudamericana, ma anche l’emblema di un incontro globale che riunirà, secondo le previsioni, oltre due milioni di partecipanti. E le braccia aperte della statua “saranno il segno dell’accoglienza che il Signore riserverà a tutti coloro che verranno a lui”, come disse, era il 18 ottobre scorso, Benedetto XVI. Non a caso, il monumento campeggia nel francobollo da 1,90 euro (un secondo porto per l’Italia), tirato in un massimo di trecentomila pezzi e raccolto in fogli da dieci, che sui quattro angoli propongono il logo dell’appuntamento.
Il tema scelto questa volta è “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, richiamando le parole espresse dall’evangelista Matteo. Rappresenta -spiegano dall’Ufficio filatelico e numismatico- “un’esortazione ai giovani ad evangelizzare perché, come ci suggeriva il beato Giovanni Paolo II «la fede si rafforza donandola»”.
Papa Francesco sarà lì ad accogliere i visitatori, a pregare, confrontarsi, adorare Gesù Salvatore con loro. La Chiesa ha sempre bisogno dell’energia, della forza, della vitalità, delle idee espresse dai ragazzi; “il rinnovamento della sua missione universale non può che passare attraverso di loro” ed una manifestazione simile, in una terra dove rappresentano la maggioranza della popolazione, “è un’occasione speciale”.
Le due voci, insieme ai tributi per Giuseppe Gioachino Belli e PostEurop, arriveranno dal Vaticano il 2 maggio.