La riorganizzazione dei centri di distribuzione non “regolati” (riguardanti, cioè, aree salvate dai tagli nelle consegne) presenti in Emilia-Romagna e Sicilia non è avvenuta, come era stato progettato da Poste italiane, alla fine del 2015. In base alla nuova tempistica, dovrebbe avviarsi questo mese.
Non è che uno degli impegni definiti internamente dall’azienda. Poi, si passerà ad introdurre il recapito a giorni alterni nelle zone interessate di Piemonte e Veneto (la manovra è prevista ad aprile), Campania e Friuli-Venezia Giulia (giugno), Calabria e Liguria (agosto), Emilia-Romagna e Sicilia (ottobre). In parallelo, si procederà ad avviare la “linea plus metropolitana”, destinata ad irrobustire l’offerta nei luoghi a maggior traffico postale assorbendo l’articolazione servizi innovativi; su tale fronte si agirà a Torino (in aprile), Napoli (giugno) e Bologna (ottobre).
Luglio risulterà un mese impegnativo. Si dovrebbe, ad esempio, avviare il raggruppamento dei punti di videocodifica, da ridurre a sette. Contemporaneamente, il centro meccanizzato di Firenze verrà ristrutturato (il “J>1” sarà ceduto ad altri impianti). Più ampie le ripercussioni per quel che concerne il limite orario di raccolta del corriere: saranno le ore 14 nelle città che ospitano un Cmp, le 12 per le altre. Con i tagli ai voli aerei su Ancona e Palermo, i due presìdi locali, così come quelli di Perugia e Pescara, sospenderanno le lavorazioni notturne.
In novembre al Milano Roserio dovrebbe entrare in funzione un macchinario per lo smistamento capace di lavorare sia i pacchi, sia gli invii commerciali di tutta la regione.
Importante è un altro aspetto, che riguarda direttamente i portalettere: è stato deciso un accentramento progressivo delle lavorazioni propedeutiche alla distribuzione; oggi vengono effettuate in tutti i cd, ma si pensa di raggrupparle, perlomeno in sei regioni: Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia. Scadenziario alla mano, tale scelta dovrebbe essere operativa da dicembre.