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editor Fabio Bonacina

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Prato - Un particolare del cartiglio in gesso posto sul portone e una serie di libri: è il soggetto, di Tiziana Trinca, che caratterizza il francobollo odierno per la Biblioteca roncioniana

Fondata per lascito del nobile Marco Roncioni (1600-1677), venne aperta provvisoriamente il 18 novembre 1722 (tre secoli fa, da qui l’emissione) nell’antico palazzo Vescovile. Poi, nel 1766, fu trasferita nell’attuale immobile, costruito tra il 1751 e il 1764 sulla base di un progetto dell’architetto Alessandro Saller, modificato dai maestri muratori Anton Francesco Arrighi e Stefano di Rigo; si affaccia su piazza San Francesco al civico 24. In esso sono conservate pregevoli opere d’arte, fra cui una ceramica invetriata realizzata nel 1475 circa da Andrea Della Robbia. È in questo modo che il presidente, Mauro Giovannelli, e il bibliotecario, Marco Pratesi, nel bollettino introducono la Biblioteca roncioniana di Prato, protagonista del francobollo odierno.

La struttura ha un patrimonio, donato nel tempo dai concittadini, di oltre 54mila volumi, in prevalenza antichi, tra i quali 40 incunaboli, circa 1.700 opere del Cinquecento e 2.300 del Seicento, 6mila titoli di interesse locale e 3.500 di editoria cittadina. Sono presenti un numero considerevole di pubblicazioni minori e una raccolta di periodici italiani e stranieri dell’Otto-Novecento, tra i quali si segnalano quelli stampati in Toscana. Senza trascurare i manoscritti, databili dal XII al XX secolo.

Tutto questo è stato sintetizzato nel bozzetto dovuto a Tiziana Trinca; vi compare un particolare del cartiglio in gesso collocato nel portone, applicato su una serie di libri. Insomma, il contenitore e il contenuto. Inserito nel modulo “Le eccellenze del sapere”, il dentello è autoadesivo, tirato in trecentomila esemplari allestiti in fogli da quarantacinque. A livello tariffario è un “B”: costa 1,10 euro e consente di spedire una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi in regime domestico. L’annullo collegato si trova alle Poste centrali, il Prato Martini di via Martini 54.

Venne aperta provvisoriamente il 18 novembre 1722; è la Biblioteca roncioniana di Prato
Venne aperta provvisoriamente il 18 novembre 1722; è la Biblioteca roncioniana di Prato



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