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editor Fabio Bonacina

27309 news from 8/3/2003

Nel 2008 gli italiani riuscivano ad accantonare il 16% del reddito, quota scesa tre anni dopo al 12%. È uno dei dati sottolineati oggi alla presentazione del 60 centesimi per l’Acri

“Un oggetto che evoca il valore e l’importanza del risparmio”. Con queste parole l’Associazione di fondazioni e di casse di risparmio spa (ora Acri) presenta il francobollo da 60 centesimi disponibile da oggi per ricordare il secolo della sua fondazione.

Anche adesso -è la sottolineatura- gli italiani considerano il risparmio un valore, quantunque la capacità di mettere qualcosa da parte si sia ridotta. Secondo l’Istat, nel 2008 tale possibilità era intorno al 16% del reddito disponibile, mentre tre anni dopo è scesa al 12%. E proprio perché i connazionali lo considerano un valore, nella vignetta il salvadanaio è incorniciato dai colori della bandiera.

“Nella storia di un Paese -ha detto il presidente della stessa Acri, Giuseppe Guzzetti- cento anni sono molti e sono pochissimi, allo stesso tempo. L’Italia è profondamente cambiata; eppure oggi come allora gli italiani fondano le proprie prospettive su valori condivisi e profondamente radicati, fra i quali la propensione al risparmio non è certo una virtù di secondo piano. Sappiamo quanto oggi sia difficile risparmiare e sappiamo altresì quanto sia importante salvaguardare il risparmio, frutto di tanti sacrifici, e valorizzarlo. Le fondazioni di origine bancaria sono soggetti non profit e importanti investitori istituzionali, che si impegnano per valorizzare i risparmi che le loro comunità hanno accumulato nel passato impiegandoli opportunamente per trarne utili da devolvere in attività filantropiche; le casse di risparmio spa sono banche particolarmente attente allo sviluppo delle aree in cui operano. Sia le fondazioni che le casse di risparmio spa hanno a che fare con un’idea precisa del risparmio: quella che il suo corretto impiego possa diventare una ricchezza utile a tutti, perché base necessaria per rilanciare lo sviluppo”.

All’incontro per commentare il dentello sono intervenuti, inoltre, il presidente e amministratore delegato dell’Istituto poligrafico e zecca dello stato Maurizio Prato, il presidente di Poste italiane Giovanni Ialongo, il capo della direzione IV del ministero dell’Economia e finanze (cioè l’autorità di vigilanza sulle fondazioni) Alessandro Rivera, il presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali Angelo di Stasi. Dal canto suo, Clementina Panella, dal dipartimento di Scienze dell’antichità alla Sapienza, ha mostrato un piccolo salvadanaio risalente al IV secolo dopo Cristo, ritrovato nel 2011 nel corso di uno scavo sulle pendici nord-orientali del Palatino.

L’Acri è un’associazione volontaria, senza fini di lucro, apolitica. Deve tutelare gli interessi generali delle associate per favorirne il conseguimento delle finalità istituzionali, la salvaguardia del patrimonio e lo sviluppo tecnico ed economico. Coordina la loro azione per renderla più efficace, e spesso promuove iniziative e attività comuni.

Oggi, alla presentazione: a sinistra, l'ingrandimento del francobollo e, al tavolo, Angelo di Stasi, Alessandro Rivera, Maurizio Prato, Giuseppe Guzzetti, Giovanni Ialongo e Clementina Panella
Oggi, alla presentazione: a sinistra, l'ingrandimento del francobollo e, al tavolo, Angelo di Stasi, Alessandro Rivera, Maurizio Prato, Giuseppe Guzzetti, Giovanni Ialongo e Clementina Panella



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