Fra i tesori più noti della Pinacoteca di Brera, è stato dipinto nel 1504 per la chiesa francescana di Città di Castello e donato a Giuseppe Lechi, generale dell’Armata francese, dalla cittadinanza durante i rivolgimenti napoleonici del 1798. Comprato nel 1803 da Giacomo Sannazzari e regalato l’anno successivo all’ospedale Maggiore di Milano, fu poi acquisito e destinato con decreto vicereale di Eugenio di Beauharnais all’attuale sede. Così, a Milano, sintetizzano la storia del lavoro realizzato da Raffaello Sanzio e di recente sottoposto a restauro.
Lo “Sposalizio della Vergine”, questo è il titolo dell’opera, è stato scelto dallo Smom per la sua nuova tappa inserita nella serie “Maestri della pittura”. Tappa che si concretizzerà domani, permettendo di offrire una tavola sinora rimasta ingiustamente trascurata dalla filatelia dell’area italiana.
Al solito generosa l’emissione, organizzata in tre francobolli a fogli da nove (tagli da 0,70, 1,75 ed 1,90 euro) che puntano ad altrettanti particolari, cui si aggiunge il blocco. Questo propone la scena intera, anche se è possibile staccare altri due dentelli (3,20 e 5,20). Nell’ordine, ecco le donne a sinistra, Maria, Giuseppe, il giovane che spezza il ramo ed il gruppo centrale. Le tirature contano su novemila serie e quattromila foglietti.