Capitolo pensioni, anche parte dei postali potrebbe ottenere il riconoscimento di attività greve e quindi usufruire delle agevolazioni individuate dall’Esecutivo. A chiederlo è il maggiore sindacato di settore, la Slp-Cisl. “Gli incontri con il Governo -annota il segretario generale, Luca Burgalassi- hanno evidenziato ancora una volta l’azione messa in campo dalla Cisl affinché la legge di bilancio per il 2018 sia incentrata, oltre che verso il sostegno al lavoro, anche ad apportare le necessarie modifiche alla legge Fornero sulle pensioni”. Non a caso, sono state individuate quindici categorie che nel 2019 saranno esentate dall’aumento a 67 anni dell’età pensionabile. A tal riguardo -prosegue- “si fa presente che anche dentro il mondo postale si sta sviluppando un consistente dibattito in merito al lavoro di chi è adibito alla movimentazione manuale dei carichi e degli addetti al recapito che, a nostro avviso, meritano di essere inseriti tra quei lavori più gravosi e pesanti”, quindi andrebbero sottratti alle regole. Gli addetti al recapito, per esempio, svolgono tale compito fino all’età del ritiro per la quasi totalità dell’orario, “senza poter essere adibiti a mansioni diverse. In ogni caso il lavoratore svolge quotidianamente il recapito, con qualsiasi condizione atmosferica e costantemente a contatto con molteplici fattori di rischio dannosi per la salute, quali il calore, freddo, rumore, vibrazioni, movimentazione manuale dei carichi; percorre inoltre un consistente numero di chilometri”. A tal proposito giova segnalare come la stragrande maggioranza degli infortuni che ogni anno si verifica in Poste (negli ultimi dati disponibili arriva al 68%) colpisce appunto gli incaricati delle consegne.
Il portalettere tra i lavori più gravosi e pesanti
28 Nov 2017 14:16 - NEWS FROM ITALY
A sostenerlo è il segretario generale della Slp-Cisl, che ha chiesto di aggiungere postini e addetti allo smistamento tra le categorie esentate dai nuovi parametri inerenti la pensione