A memoria di… utente, non è stato mai un servizio troppo funzionale, probabilmente poiché ad un certo punto l’azienda non ebbe più l’interesse a mantenerlo aggiornato e poi -nel 2011- propose un’alternativa a pagamento. Tanto che gradualmente si assistette, da parte degli utilizzatori, ad un abbandono del supporto per altri più efficienti.
Ed ora è stata annunciata, di nuovo, la chiusura. Un avviso che lascia poco tempo a chi è rimasto per organizzarsi, tanto che Adiconsum ha chiesto di rinviare il termine, previsto per il 30 giugno, di almeno sei mesi. La notizia riguarda il servizio e-mail Postemail (caratterizzato da nome.cognome@poste.it), gestito dall’azienda al cui vertice vi è Maria Bianca Farina.
Secondo il sodalizio di tutela dei consumatori, le caselle esistenti sarebbero 170mila. Considerato che “risultano essere state attivate molti anni fa e che in innumerevoli casi l’indirizzo mail era utilizzato come riferimento per l’invio di bollette, comunicazioni importanti da parte di banche, finanziarie, enti locali, istituzioni” si ritiene -annota il presidente Carlo De Masi- che il lasso di tempo annunciato “non sia sufficiente per effettuare l’archiviazione della documentazione in esse contenuta”.
Aggiornamento del 20 giugno 2019: Poste italiane -dice Adiconsum- ha rinviato la chiusura al 31 ottobre; ad ogni modo, fino al 31 gennaio 2020 fornirà un supporto gratuito per reinstradare le e-mail verso un altro indirizzo.