Se mezzo secolo fa l’obiettivo annunciato dal ministro a Poste e telecomunicazioni Carlo Russo era decentrare per assicurare un servizio più rapido, oggi -si sa- l’approccio è differente. Ma anche in questo caso non mancano le problematiche.
Una l’ha fatta notare ieri l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori; riguarda la consegna delle raccomandate inesitate a Roma.
L’Adoc -spiegano dalla sede- “sta ricevendo numerose segnalazioni di consumatori costretti a recarsi nei pochi uffici abilitati per entrare in possesso delle raccomandate non consegnate e rimaste in giacenza. Molti, date le alte temperature e le lunghe file di attesa, hanno accusato malesseri e svenimenti”.
Dietro “c’è una situazione di profondo disagio in quanto la maggior parte dei consumatori deve recarsi nei soli uffici abilitati, sacrificando ore lavorative o giorni di ferie. Inoltre alcuni consumatori segnalano che spesso, nonostante la presenza in casa o del portiere, le raccomandate non vengono consegnate ma viene lasciato direttamente l’avviso di giacenza”.
Come se non bastasse, “sono stati segnalati disservizi relativi al servizio di seconda consegna (è il supporto «Chiamami», ndr), dal costo di 1,51 euro, della raccomandata, spesso non operativo e non rispettato”.