C’è Poste italiane (che secondo le ultime notizie potrebbe essere declassata nel merito di credito da Standard & Poor’s in quanto lo Stato, che la possiede interamente, ha subìto un cambio dell’outlook da stabile a negativo) nel progetto di sistema “La mia impresa online.it”. Progetto che coinvolge pure Google, Register.it e Seat e intende portare online le piccole e medie aziende italiane non ancora presenti su internet.
Con lo slogan “La mia impresa online.it, il web che fa crescere il tuo business”, le realtà impegnate intendono guidare passo passo gli interlocutori per aiutarli ad “andare online, promuoversi online e vendere online.”
Secondo i calcoli Eurisko, solo il 25% dei quattro milioni e mezzo di aziende nazionali ha un sito, quota che scende al 20% se si considerano i quattro milioni di realtà che hanno al massimo dieci dipendenti. In base ad uno studio firmato The Boston consulting group, si sa, inoltre, che chi è presente in rete con un punto non di semplice vetrina lavora di più. In particolare, “le imprese attive hanno avuto nel 2010 un incremento del fatturato dell’1,2% rispetto a un calo del 4,5% registrato dalle imprese offline e un +15% di vendite all’estero rispetto al +4% di quelle offline; il 34% delle piccole e medie imprese attive online ha registrato un aumento del personale, mentre il 65% ha dichiarato di aver ottenuto vantaggi in termini di produttività grazie ad internet”.
Registrandosi al programma, le aziende hanno la possibilità di creare il loro sito, promuoverlo con pubblicità online e attivare una piattaforma di e-commerce in forma totalmente gratuita. Inoltre, potranno avvalersi del supporto di un call center. L’offerta è valida per dodici mesi, durate i quali ciascuna ditta potrà scegliere di attivare tutte o alcune delle prestazioni offerte, in base alle proprie esigenze. Alla fine dell’esperienza, non c’è obbligo di rinnovo.
Ogni partner mette a disposizione la propria struttura; nel caso di Poste vengono offerte cinque spedizioni gratuite (pesanti fino a tre chili) alle prime 500 imprese che attiveranno la piattaforma di e-commerce. Per chi volesse utilizzare tale sostegno anche in seguito, potrà continuare a spedire partendo da 5,65 euro ad invio (previsti sconti per quantità crescenti).
Web, gioie e dolori. E lo ha ricordato settimana scorsa lo stesso amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, durante il summit della European electronic crime task force sul furto di identità. “La sicurezza delle comunicazioni via internet è un tema di dimensioni globali ed è diventata la priorità di ogni Governo”.