In attesa di chiudere l’anno (ci sono ancora tredici emissioni, nonostante i recenti tagli!) si attende che il ministero dello Sviluppo economico, cui compete la scelta, renda nota la lista di massima per il 2022. E c’è chi pensa già al 2023.
È Andrea Gandolfo, non nuovo a richieste di questo tipo, rivolte direttamente al responsabile politico del dicastero (ora Giancarlo Giorgetti) e che talvolta vanno in porto. L’attenzione si è soffermata su Italo Calvino, nato il 15 ottobre 1923 a Santiago de las Vegas (Cuba), ma di origini sanremesi.
Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, “è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente”, si legge nella lettera. I numerosi campi d’interesse toccati dal percorso letterario “sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de «I nostri antenati», «Marcovaldo», «Le cosmicomiche», «Se una notte d’inverno un viaggiatore», uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea”. Lo scrittore si è spento a Siena il 19 settembre 1985. “Penso -conclude- che la sua figura meriti ampiamente di essere celebrata”.