Poste italiane “promossa” dalla Corte dei conti, che ha appena esaminato le attività del 2004.
Tra gli elementi positivi, l’impiego delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione, “dirette -fanno sapere dalla stessa Corte- alla costituzione del sistema a rete tra i più avanzati, completi e capillari del Paese”.
Passano l’esame pure gli aspetti contabili: l’obiettivo del risanamento economico e finanziario, avviato agli inizi degli anni Novanta, “può dirsi in buona parte conseguito come emerge dai positivi risultati di bilancio che per il terzo anno consecutivo chiude in utile”, grazie soprattutto al Bancoposta.
Ma non mancano aree di criticità, ereditate del passato: “tra le più significative, il livello di indebitamento, in gran parte correlato al ritardo ormai strutturale con il quale lo Stato paga gli ingenti corrispettivi delle prestazioni ricevute da Poste, l’ancora notevole contenzioso di lavoro legato ai contratti a tempo determinato e le problematiche connesse agli effettivi oneri del servizio universale”.
Gli standard di qualità dei servizi, stabiliti dall'Autorità di regolamentazione del settore e dal contratto di programma, “risultano nel complesso rispettati. Tuttavia le rilevazioni della qualità sono a carattere nazionale e non evidenziano situazioni con valori inferiori alla media specie in alcune grandi città capoluogo di provincia”.
Tra i centri penalizzati vi è Milano, cui pure la trasmissione “Striscia la notizia” ha dedicato un servizio.