Il Bologna 11? Allo stato attuale non esiste più, ma ha lasciato tracce significative sul terreno. Accade in via San Mamolo, strada che dal centro porta alla periferia meridionale della città felsinea. Le più recenti impronte individuate si trovano al civico 62, dove ora vi è un laboratorio di gastronomia e pasta fresca; qui restano i tipici serramenti, l’indicazione per l’uscita di sicurezza e la cassetta esterna dove imbucare.
La novità (dal passato) si trova, invece, al 14 della stessa via. Un negozio a due luci costituiva la precedente sede della sportelleria; sopra l’ingresso emerge infatti la vecchia denominazione, riscoperta e valorizzata: “Ufficio postale succursale n.11”. Insegna ripetuta con caratteri più moderni nell’altra vetrina, insieme all’evocazione di annulli, buste, corriere aereo. Perché ora, con questo nome, dentro si trova un ristorante, aperto dalle ore 18 alle 3.
Entrando, fra il bar e i divanetti, diversi dettagli si allineano al nome, a cominciare dalle riproduzione murali dei testi di lettere spedite da mittenti famosi, come il cantautore Johnny Cash, il filosofo Gandhi, lo scrittore Frank Kafka, la pittrice Frida Kahlo, il compositore Wolfgang Amadeus Mozart. Senza considerare le tovagliette di carta presenti sui tavoli (sono caratterizzate da plichi, missive, bollature) e la scritta luminosa con le parole della canzone portata al successo dal concittadino Lucio Dalla, “Caro amico ti scrivo”.