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editor Fabio Bonacina

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L’eventuale scelta di trasformarle in formato digitale -annota il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta- sia lasciata al destinatario

L’intervento è della Confsal
L’intervento è della Confsal

Un passaggio in un documento diffuso dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nell’ambito della procedura per “la definizione delle modalità tecniche e operative che il servizio postale deve osservare per assicurare la certezza della data di spedizione delle fatture agli utenti da parte dei soggetti gestori di servizi di pubblica utilità” ha generato un curioso dibattito. Curioso perché, almeno attualmente, si tratta di una semplice interpretazione del gruppo Poste italiane, anche alla luce delle possibili conseguenze per la prossima entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica. Comunque, trattandosi di un aspetto delicato, non sono mancate le messe a punto esterne. Come quella della Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori.

“Esprimiamo il nostro più deciso no all’ipotesi, prospettata da Poste italiane, di sospendere l’invio postale delle bollette di gas, luce, acqua e telefono cartacee per passare a nuove bollette elettroniche da spedire via mail”, ha detto il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta. “Si tratterebbe di una misura che penalizza fortemente i pensionati più anziani e tutti coloro che non hanno una sufficiente alfabetizzazione informatica. Si creerebbe in altre parole una forte discriminazione fra chi sa usare il pc o lo smartphone e chi, per ragioni culturali o anagrafiche, è abituato al cartaceo. La soluzione più equilibrata sarebbe quella di consentire alle famiglie di poter scegliere liberamente se continuare a ricevere l’attuale bolletta cartacea o la versione elettronica via mail”.




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