A dirla tutta, oggi è poco visibile, nascosta principalmente da due palme. Ma è stato deciso di riportarla in evidenza e valorizzarla. È la fontana adiacente alla sede La Spezia Centro, in piazza Verdi 12/b, protagonista di un’iniziativa che coinvolge Comune, Poste italiane, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, Società acquedotti tirreni, Vela studio.
L’intervento vuole riportare il disegno dell’architetto e ingegnere Angiolo Mazzoni alla sua originalità. L’obiettivo primario è restituire una percezione fedele del manufatto, utilizzando materiali già presenti nell’immobile e riprendendo tutti gli elementi costitutivi. Prevede l’eliminazione delle due fioriere (le piante saranno ricollocate nei giardini pubblici), la chiusura del rifugio antiaereo, la ricostruzione della scalinata e della vasca appartenente alla stessa fontana. Saranno recuperate le quattro cascate che, dalla parete, andranno a ricreare l’effetto scenico. Previsti impianti per filtrare l’acqua, luci segna passo e altre luminarie con cui perfezionare l’insieme. L’attuale rampa che supera le barriere architettoniche verrà demolita e ricostruita in forme più armoniche sul lato sinistro della vasca.
Il ripristino -ha detto il sindaco, Pierluigi Peracchini- “è un regalo alla città”; “rappresenta una riqualificazione importante dell’ultima porzione di piazza Verdi che è rimasta per decenni in stato di abbandono”. L’operazione verrà finanziata grazie alla società diretta da Matteo Del Fante. Nel frattempo sono stati eseguiti lavori per mettere in sicurezza alcune aree sul retro dell’edificio; altri hanno interessato la scalinata e la facciata.
Intanto, è stata ripresentata la petizione -già segnalata due anni fa- per rendere accessibile al pubblico la torre del complesso, quella contenente i mosaici di Fillia (al secolo Luigi Colombo) ed Enrico Prampolini. A prendere l’iniziativa, questa volta è stata l’associazione Cultura identità (continua).