L’emissione, avvenuta ieri, dell’80 centesimi per Aldo Manuzio a cinque secoli dalla morte pone di attualità il settore della carta e soprattutto dell’arte grafica, particolarmente vicino a chi si occupa di comunicazione in senso lato (senza dimenticare che gli stessi francobolli contano su un percorso più o meno paragonabile).
Tra le strutture volte a far conoscere meglio il comparto, ecco il Museo civico della stampa di Mondovì (Cuneo). Si trova a palazzo delle Orfane, in via Misericordia 3. In questi giorni, però, è chiuso: riaprirà -dicono dagli uffici- dal 4 aprile al 2 novembre (orario: venerdì, sabato, domenica e festivi 15-18; ingresso: 3,00 euro).
Testimonia una storia antica, che risale al 24 ottobre 1472, ossia a sedici anni dopo l’esperienza di Johann Gutenberg. Fu il momento in cui il tipografo Antonio di Mattia, proveniente da Anversa, editò nella località il primo libro stampato in Piemonte. Era il “De instituniones confessorum” di sant’Antonino.
Mondovì -viene spiegato- rappresentava “all’epoca una delle più importanti città del Ducato di Savoia; la richiesta di cultura del suo vivace ambiente intellettuale, l’intraprendenza del ceto mercantile, le possibilità offerte dall’industria cartaria, contribuirono all’affermazione della nuova tecnica”. Fu l’avvio di un lungo ciclo… I nomi che si accavallarono nel tempo sono diversi e la creazione dell’Università non fece che aumentare la richiesta. Senza dimenticare le conseguenze delle riforme albertine, introdotte a metà Ottocento.
Il percorso -garantiscono dalla sede- offre “la più completa raccolta pubblica di macchine e attrezzature” specializzate esistente oggi in Italia. La parte maggiore proviene dalla collezione di Ernesto Saroglia (1908-1989), ma gli altri contributi non vanno trascurati. La prima sala, ad esempio, ricostruisce l’Editrice tipografica moderna di Nizza Monferrato (Asti), un tipico esempio di officina che solo di recente ha gettato la spugna. Ecco poi l’esposizione di caratteri in piombo e legno ed alcuni apparecchi, i cui nomi evocano memorie stratificate: Linotype, Monotype, Typograph e Nebitype. Non mancano torchi a leva, per stampe artistiche, strumenti pianocilindrici ed altre dotazioni. Stampare, oops!, vedere per credere.