Undici mesi per conoscere le deleghe dei sottosegretari al ministero dello Sviluppo economico. Rivelati i nomi il 13 settembre 2019, i decreti che specificano le aree di competenza datano 15 luglio 2020 e ieri sono stati pubblicati in “Gazzetta ufficiale”.
Mirella Liuzzi si occupa di telecomunicazioni, reti e servizi di comunicazione elettronica, digitale, reti e servizi di radiodiffusione sonora e televisiva, media audiovisivi e radiofonici, tecnologie emergenti “con particolare riferimento alle tecnologie innovative applicate al settore delle comunicazioni”. Inoltre, segue la società Infratel Italia e la Fondazione “Ugo Bordoni”, “ivi compreso quanto relativo e strumentale al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale”.
Gian Paolo Manzella segue banda ultralarga, servizi assicurativi, “made in Italy” e industrie creative, attrazione degli investimenti, spazio e aerospazio, piccole e medie imprese, trasferimento tecnologico alle imprese.
Alessia Morani è competente per lotta alla contraffazione, proprietà industriale, concorrenza, semplificazione amministrativa, politiche per il consumatore, Camere di commercio, industria e artigianato, artigianato, responsabilità sociale delle imprese, sistema cooperativo e professioni, “rafforzamento produttivo ed occupazionale di settori e territori interessati da gravi scompensi economici, produttivi e sociali”, efficienza e competitività energetica, geotermia.
Alessandra Todde si concentra su crisi industriale, “smart cities” e sistemi intelligenti, transizione alle tecnologie digitali, promozione della domanda pubblica di beni e servizi nell’ambito delle politiche dell’innovazione, infrastrutture e sicurezza dei sistemi energetici e geominerari.
Alcun provvedimento, almeno per adesso, cita il viceministro, Stefano Buffagni.
I testi -va notato- mancano di richiami espliciti al settore postale e persino quello delle comunicazioni in genere emerge solo in via sussidiaria nel decreto per Mirella Liuzzi. Fermo restando che il comparto non venga attribuito al viceministro o sia rimasto in capo al ministro stesso, Stefano Patuanelli.