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editor Fabio Bonacina

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L’orientamento del Governo (che sta lavorando al “Codice dell’amministrazione digitale”) è utilizzare l’informatica per determinate attività. Fra cui la spedizione di sanzioni e bollette

Nuova spinta da parte dell’Esecutivo
Nuova spinta da parte dell’Esecutivo

Se, a determinate condizioni, qualsiasi operatore postale da oggi può consegnare notificazioni riguardanti gli atti giudiziari e le violazioni al Codice della strada (news precedente), il futuro della prestazione, in senso cartaceo, appare incerto.

L’8 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare, tra l’altro, un decreto legislativo che aggiorna il dlgs 179 del 26 agosto 2016 (“Modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n.82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n.124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”). L’obiettivo -spiegano da palazzo Chigi- è “accelerare l’attuazione dell’agenda digitale europea, dotando cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale”. Tra i punti di arrivo, attribuire a persone ed aziende “il diritto a una identità e a un domicilio digitale”. Ovvero: a regime anche le multe (insieme a comunicazioni e bollette) potrebbero arrivare per posta elettronica certificata o comunque attraverso strade informatiche.

Secondo l’Esecutivo -annotava ieri Marianna Di Piazza su “Il giornale”- il provvedimento “farà risparmiare solo agli enti locali circa 250 milioni l’anno, azzerando le spese postali”. Numerosi i vantaggi pure per il pubblico, “che vanno dal risparmio di tempo alla possibilità di utilizzare il domicilio digitale per le comunicazioni con valore legale anche tra privati”. Il sistema “partirà entro la fine dell’anno, ma verrà ultimato solo nel 2019”. Stando al calendario, fra due anni scatterà inoltre “l’obbligo del pagamento telematico anche per banche e uffici postali”.




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