Una occasione mancata, decisamente. Il 15 marzo 2006, dopo la seduta della Consulta, il ministero alle Comunicazioni aveva diffuso la sintesi dell’incontro, dove fra l’altro si legge: “La musica italiana sarà celebrata, invece, con una serie di francobolli dedicata, nell’ambito dell’iniziativa «Bancarella della musica - Musica dalla terra», ad alcuni dei più conosciuti cantautori italiani”. Subito era partito il toto-effigiati. Anche restando soltanto agli artisti scomparsi, c’era da scegliere tra numerose alternative. Ad esempio, citando in stretto ordine alfabetico, Lucio Battisti, Renato Carosone, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Giorgio Gaber, Mia Martini, Domenico Modugno, Luigi Tenco. Invece, è andata diversamente. Il 60 centesimi, agli sportelli dal 23 maggio (finora nell’elenco era collocato attorno a luglio), propone il simbolo del premio, “costituito da una stele risalente al III millennio a.C., in cui è inserita una partitura musicale”. L’annullo fdc verrà impiegato allo sportello filatelico di Pontremoli (Massa-Carrara). Lo stesso centro della Lunigiana era già stato protagonista di un altro francobollo a tema archeologico, emesso nel 2004 dalle Nazioni Unite e dedicato al Museo delle statue stele.
Niente musica, ma archeologia
15 Mag 2007 16:42 - ITALIAN ISSUES