Dopo trentatré anni, cioè da quando l’Associazione italiana collezionisti di affrancature meccaniche venne fondata il 24 ottobre 1982 a Velate Milanese (Milano), il sodalizio ha aperto un nuovo capitolo. Perché l’ideatore ed animatore, Nino Barberis, si è spento il 18 luglio scorso. Ed ora, alle spalle la manifestazione di Rho svoltasi ai primi di questo mese, si è ripreso a lavorare.
“Sono stati necessari alcuni cambiamenti organizzativi”, ammette il presidente, Paolo Padova. “L’obiettivo è cercare di garantire comunque i servizi assicurati agli iscritti che fanno dell’Aicam la maggiore realtà planetaria del settore”.
Naturalmente, il ruolo più strategico è quello del redattore, sia del trimestrale interno, “Aicam news”, sia delle restanti pubblicazioni, vale a dire numeri unici e cataloghi. Da gennaio se ne occuperà Manlio De Min, supportato da collaboratori, fissi e sporadici. Nel corso dell’ultimo consiglio direttivo sono state individuate alcune linee guida che, pur cercando di rispettare il solco precedente, introdurranno novità indotte dalla situazione.
Contestualmente, la segreteria passerà da Manlio De Min a Renato Morandi, che già ha coperto l’incarico nel passato. Con una certezza: grazie anche all’esperienza acquisita, il cambio non arrecherà disagi.
Quanto alle manifestazioni future, saranno seguite direttamente da Paolo Padova, con il supporto organizzativo di Manlio De Min. “Gli incontri -aggiunge lo stesso presidente- hanno rappresentato nel tempo un aspetto importante e vogliamo, se possibile, potenziarlo, privilegiando il momento della socializzazione”. In pratica, si sta pensando ad iniziative da svolgere su tre-quattro giorni, dove l’elemento collezionistico è associato ad altri, a taglio di intrattenimento e turistico.