Proteggere dalla malavita comune e organizzata le 193 sedi presenti in 95 centri della Marca. È l’obiettivo del “Protocollo d’intesa per la prevenzione della criminalità negli uffici postali nella provincia di Treviso”, sottoscritto dal prefetto della città veneta, Aldo Adinolfi, e dal responsabile della tutela aziendale di Poste italiane, Stefano Grassi. Presenti il procuratore della Repubblica Antonio Fojadelli, la responsabile degli uffici postali trevigiani Stefania Tomain e i delegati delle Forze di polizia. “L’iniziativa -spiegano dalla Prefettura- nasce dal crescente aumento della domanda di sicurezza nel settore postale e bancario, costantemente esposto a questo genere di aggressioni”. Non a caso, già è stato introdotto in altre città, come Bari e Ferrara. Tra le misure d’intervento previste figura l’impegno di Poste a segnalare “carenze gravi e imprevedibili delle misure di sicurezza, movimenti sospetti di persone all’interno e all’esterno degli uffici postali, nonché a mantenere in efficienza gli impianti di videosorveglianza”. La stessa Prefettura “si è resa disponibile a favorire la formazione della cultura della sicurezza del personale degli uffici postali e a promuovere, anche su richiesta delle Forze dell’ordine o di Poste italiane, apposite riunioni di coordinamento per risolvere eventuali criticità”. Contemporaneamente è stato messo a punto il vademecum “10 Regole d’oro per difendersi dalle truffe”, due delle quali riguardano pure gli sportelli postali. È stato realizzato da Questura e Comune di Treviso in collaborazione con la società di recapito. Dietro c’è l’assessore cittadino alle politiche per la famiglia, sociali e sanitarie, Mauro Michielon (che allo stesso tempo figura nel consiglio di amministrazione di Poste): ha coinvolto l’azienda per stampare e distribuire gratuitamente, a tutte le famiglie trevigiane, 38mila copie del vademecum. Intanto, l’amministratore delegato Massimo Sarmi (ma anche presidente della fondazione Global cyber security center) è intervenuto sulla sicurezza digitale, nell’ambito del seminario “Cyber security: nuove sfide per Italia, Europa e Nato dopo Lisbona”, organizzato a Roma dall’Istituto affari internazionali. “La pressione della criminalità informatica e l’aumento di denunce e arresti nei primi mesi del 2010 -ha fra l’altro detto- dimostrano che il fenomeno sta assumendo in Italia un rilievo che merita la massima attenzione delle istituzioni e delle imprese per tutelare le informazioni sensibili di interesse strategico per la sicurezza dello Stato, la privacy dei cittadini e le attività economiche”.
Parola d’ordine: sicurezza
26 Nov 2010 11:45 - NEWS FROM ITALY
Treviso firma un protocollo d’intesa con la Prefettura e distribuisce un vademecum; intanto Massimo Sarmi si occupa di criminalità digitale