Ha origine con i versamenti effettuati dalle società del settore il bonus idrocarburi definito qualche mese fa rendendo operativo l’articolo 45 della legge 99 del 2009, laddove prevede un’aliquota di prodotto aggiuntiva del 3% sulla produzione da destinare ai residenti delle regioni toccate dagli impianti. Di fatto, interessa soltanto la Basilicata, il cui giacimento della val d’Agri è il più grande d’Europa su terraferma, e per l’Italia rappresenta oltre l’80% della produzione nazionale di greggio (circa il 6% del fabbisogno energetico).
La cifra che finirà nelle tasche dei beneficiati non è stata determinata ancora (varia ogni anno in funzione dei quantitativi estratti) ma dovrebbe aggirarsi tra gli 80,00 e i 90,00 euro a persona. Per le altre aree del Paese, dove il supporto risulta inferiore o uguale a 30,00 euro a cittadino su base annua, “le somme dovute vengono assegnate direttamente a ciascuna Regione”.
L’attuale procedura riguarda gli importi versati nel 2010, relativi a quanto lavorato nel 2009 e vede protagonista una carta prepagata. Erogata dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e delle finanze, serve per acquistare carburanti presso i distributori abilitati e collegati al circuito Mastercard. Funziona come una normale carta di pagamento elettronica, nel caso specifico ricaricata dallo Stato.
Anche per questo provvedimento la fase operativa passa attraverso la struttura di Poste italiane. Possono ottenerla i residenti nella regione maggiorenni, con patente di guida di qualsiasi categoria (requisiti posseduti al 31 dicembre 2010) e che ne facciano domanda entro il 10 settembre, rivolgendosi appunto agli uffici postali. Dovranno presentare le fotocopie di un documento, della patente e del codice fiscale. La riceveranno tra il 3 ottobre ed il 19 novembre.
“Il beneficio -è la precisazione che giunge dal dicastero guidato da Paolo Romani- verrà erogato anche nei prossimi anni ed è destinato ad aumentare in relazione all’aumento previsto di produzione degli idrocarburi, anche fino a raddoppiarsi”.