Il 25 ottobre 1962, il 70 lire per il primo premio firmato dalla Fondazione internazionale Balzan, con il medaglione contenente le effigi sua e della figlia Angela Lina nonché le bandiere di Italia e Svizzera. Ed ora, il 41 centesimi con il suo busto e, sullo sfondo, “pagine di vecchi quotidiani a rappresentare la sua attività”. Uscirà martedì 15 luglio il francobollo per ricordare i cinquant’anni trascorsi dalla morte di Eugenio Balzan.
Nato nel 1874, “lavorò molti anni come cronista presso il «Corriere della Sera» per diventare in seguito direttore e infine comproprietario del giornale. Accanto al suo talento giornalistico, Balzan si distinse per le sue eccellenti capacità imprenditoriali e le sue doti di finanziere oculato. Il suo patrimonio lo investì in Svizzera. Insofferente al fascismo, nel 1933 lasciò l'Italia e visse in Svizzera fino alla sua morte, avvenuta il 15 luglio 1953. Ecco perché la Fondazione Balzan ha tutt'oggi una sede in Svizzera e una in Italia”.
Il Premio Balzan “si annovera, accanto al Premio Nobel, tra i principali riconoscimenti in campo scientifico, culturale ed umanitario”. A differenza di altre realtà, la Fondazione Balzan stabilisce ogni anno le materie da premiare. Dal 1961 è stato riconosciuto il lavoro di 91 personalità e organizzazioni umanitarie, per un ammontare di oltre 38 milioni di franchi svizzeri.
Annullo primo giorno per il francobollo a Badia Polesine (Rovigo), suo paese di nascita.