Alla fine, l’ipotizzata opzione “greenshoe” è stata esercitata parzialmente, consentendo un aumento nel numero delle azioni immesse sul mercato così da soddisfare la richiesta. La scelta, contemplata nel prospetto informativo diffuso in ottobre, è stata confermata ieri dal ministero dell’Economia e delle finanze e da Poste italiane. Il provvedimento riguarda 8.104.008 azioni ordinarie della società, cedute al prezzo iniziale, 6,75 euro all’unità, per un valore di pressappoco 54,7 milioni al lordo delle commissioni di collocamento. Il loro regolamento avverrà il 30 novembre. Inclusa tale integrazione, le azioni nelle mani di terzi risultano 461.104.008, pari a circa il 35,30% del capitale, per un controvalore complessivo di 3.112,4 milioni, sempre al lordo delle commissioni. In base agli annunci, si poteva arrivare fino al 38,2%, ma il pubblico non si è rivelato consenziente, L’andamento del titolo “non è stato brillante”, annota questa mattina sul “Sole 24 ore” Laura Serafini. Nelle prime due settimane è sceso sotto il prezzo di collocamento. La svolta è arrivata il 9 novembre, dopo la diffusione dei conti inerenti il terzo trimestre. Da allora è quasi sempre rimasto sopra quota 6,75, chiudendo ieri a 6,88 con un rialzo dell’1,4%. Attualmente, il maggiore azionista dopo il Mef, che detiene il 65,317% del capitale, risulta il Kuwait investment office, il quale opera per il Governo del Paese arabo; ne controlla il 2,058%.
Per Poste il Mef esercita l’opzione “greenshoe”
27 Nov 2015 19:53 - NEWS FROM ITALY
Questo vuol dire che verranno immessi sul mercato altri 8 milioni e rotti di azioni per soddisfare le richieste