“A seguito Vs. commissione del 5-5-54 Vi rimetto il nuovo bozzetto del francobollo... Spero che il bozzetto avrà la Vs. approvazione e potrete così precedere all’esecuzione”.
In una lettera manoscritta e con una calligrafia non sempre molto comprensibile, Attilio Mussino -era il 13 maggio 1954- si rivolse al direttore generale del ministero a Poste e telecomunicazioni, in quel momento Romolo De Caterini. Il tema della missiva era l’immagine, da lui preparata, che avrebbe caratterizzato il francobollo da 25 lire. Francobollo al debutto il 26 ottobre seguente per rendere omaggio a Carlo Lorenzini, più conosciuto come Collodi. L’autore, però, sarebbe morto il 16 luglio, proprio nel paese, Vernante (Cuneo), da cui venne spedita la corrispondenza.
Mussino, classe 1878, fu uno degli illustratori più noti del periodo, soprattutto nel rappresentare il burattino. Non è un caso se i suoi lavori -insieme a quelli di diversi altri colleghi- figurano nella mostra “Infinito Pinocchio - Nel legno l’anima viva del burattino senza fili”, segnalata nella news precedente.
La testimonianza epistolare citata è conservata al Museo storico della comunicazione di Roma, dove si trovano anche due lavori preparatori che permettono di capire l’idea di partenza e le modifiche introdotte rispetto all’esito finale. Se il soggetto principale rimane in sostanza sempre quello, cambiano le figure di sfondo (nella versione definitiva sarebbero divenuti bambini). Interessante pure l’impaginazione: evidentemente, l’artista prese come riferimento l’“Italia al lavoro”. Scomparso è, invece, il riferimento al monumento di Pescia, località del Pistoiese dove vi è la frazione di Collodi e nacque la madre.
Il documento si chiude ringraziando l’interlocutore per il “promesso omaggio dei fogli franc. stampati e così appena ne avremo non mancherò coi miei amici della stampa di tutta l’Italia e parte dell’estero di farne una larga richiama sui fogli dei giornali”. All’epoca, ci si accontentava…