Già qualche francobollo, ad esempio dal Belgio e dalla Francia, è stato annunciato per ricordare la Grande guerra, finita novant’anni fa, nel 1918.
In Italia, invece, la ricorrenza sarà affidata all’iniziativa dei privati, che potranno richiedere qualche annullo postale. Come quello impiegato oggi a Chivasso (Torino).
Nell’ambito del “Festival delle parole”, in svolgimento da ieri al 12 ottobre, verrà citata la ricostituzione della Polonia. “Sul finire della Prima guerra mondiale -spiegano dal Comune piemontese- circa 22.000 militari polacchi, prima in forza all’Esercito austro-ungarico, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito sorto per garantire l’indipendenza del loro Stato”. Tra questi, 12.000 vennero addestrati alla Mandria di Chivasso. Nel 1919, non tutti riuscirono a fare ritorno nella propria terra: molti morirono prima e, presso i cimiteri della Mandria e di Chivasso, due lapidi ne perpetuano la memoria.
Dopo la cerimonia ufficiale, presso la chiesa degli Angeli sarà inaugurata una mostra storica, suggellata da obliterazione e cartolina. Quest’ultima raffigura il giuramento alla bandiera nazionale, avvenuto il 31 gennaio 1919. Il documento originale è conservato al Museo del Risorgimento di Torino.