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editor Fabio Bonacina

27291 news from 8/3/2003

Biciclette e “free duck” richiedono corsi specifici per garantire un impiego sicuro e la conoscenza degli strumenti

A scuola di bicicletta, ma quella a... trazione muscolare: è il corso al quale verranno sottoposti 860 portalettere che entreranno in aula per conoscere da vicino la due ruote e come usarla. Si tratta di 60 minuti simili al modulo per la bicicletta a pedalata assistita (da qui l’esigenza di individuare le due alternative), e poi di altri 15 dedicati espressamente alla classica bici.

L’obiettivo -fanno sapere da Poste italiane- è “fornire le informazioni, le istruzioni operative ed i comportamenti necessari allo svolgimento in sicurezza dell’attività lavorativa”, perché l’azienda “pone primaria importanza alla tutela e sicurezza dei lavoratori”, fornendo i dispositivi di protezione individuale (dal casco ai guanti, dalla pettorina utile in caso di scarsa visibilità alle scarpe).

Tra i temi affrontati, oltre alle norme previste dal Codice della strada, negli ultimi tempi ancora sottoposto al Legislatore per essere reso più restrittivo, la valutazione dei rischi e come riempire le borse.

Altri 175 addetti al recapito, invece, seguiranno un secondo percorso, questo da 120 minuti, per conoscere più da vicino e manovrare il “free duck”. È il quadriciclo elettrico o ibrido -recentemente saggiato dal ministro Claudio Scajola- che riesce a raggiungere i 45 chilometri orari, con un’autonomia di 50 chilometri per la versione elettrica e di 300 per quella ibrida, mentre il volume di carico è pari a 180 litri. Agli allievi verrà spiegato come utilizzarlo, monitorando i consumi ed assicurando la necessaria manutenzione.

Sperimentato cominciando da Perugia (così da sottoporlo ai forti sbalzi termici e alla conformazione irregolare delle strade, spesso non in piano e con fondo in pavé), il “free duck” si è dimostrato più sicuro, rispettoso dell’ambiente e silenzioso del motociclo, di venti centimetri più stretto. In questi giorni è stato introdotto in un’altra dozzina di centri.

Due mezzi alternativi all’auto e alla moto, che Poste italiane sta cercando di utilizzare di più
Due mezzi alternativi all’auto e alla moto, che Poste italiane sta cercando di utilizzare di più



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