All’enfasi data all’avvio non corrisponde un’analoga valorizzazione riconosciuta all’epilogo. Ma è comprensibile. Il servizio di postacertificat@ (Cec-Pac), introdotto all’inizio del 2010 e impiegabile soltanto nei rapporti con la Pubblica amministrazione, progressivamente sarà sospeso “per far convergere tutta la posta certificata sul sistema Pec”. Ad annunciarlo, l’Agenzia per l’Italia digitale, struttura che fa capo alla Presidenza del Consiglio.
Il supporto -viene ammesso- “non è riuscito a decollare”: l’82% delle caselle operative non ha inviato mai messaggi; una delle ragioni dello scarso utilizzo può essere associata alla sovrapposizione con la posta elettronica certificata Pec. La procedura contemplava una richiesta on-line al portale e poi l’attivazione effettiva recandosi all’ufficio postale; dati alla mano, su 2,1 milioni di domande presentate, solo 1,2 milioni di interessati hanno perfezionato l’iter andando agli sportelli. L’obiettivo del 2010 era raggiungere i 2 milioni.
Questa l’attuale tempistica: ora non ne verranno rilasciate altre; dal 18 marzo le esistenti saranno mantenute attive solo in modalità di ricezione, consentendo ai titolari l’accesso per consultare e salvare i messaggi ricevuti; dal 18 luglio non saranno abilitate più a ricevere; dal 18 settembre si inibirà definitivamente l’entrata; fino al 17 marzo 2018 verrà garantita agli utenti la possibilità di raggiungere i log dei propri messaggi.
Con la progressiva sospensione “vengono recuperati quasi 19 milioni di euro”, da investire in altre prestazioni.