Dalle situazioni estemporanee (registrate in Campania con la rivendita dei tagliandini per la precedenza agli sportelli), che hanno indotto l’intervento dei carabinieri, ad un’esperienza divenuta non solo professione, ma addirittura materia d’insegnamento.
Succede nell’Italia delle mille file, e quella all’ufficio postale è un classico. Come possono testimoniare le esperienze personali ed i commenti che frequentemente compaiono sui media sociali, come Facebook e Twitter.
Dietro a questa iniziativa, Giovanni Cafaro. “Dopo essermi laureato in Scienze della comunicazione presso l’Università di Salerno, mi sono trasferito a Milano”, si presenta. Qui, il master in organizzazione aziendale e risorse umane alla Bocconi, poi il lavoro per diverse aziende ed enti pubblici nel settore del marketing, della comunicazione e delle pubbliche relazioni. All’improvviso, l’ultima ditta si trasferisce all’estero e lui perde l’incarico. Le ricerche per un’alternativa sono senza esito…
Infine, la svolta, mentre attende il proprio turno in un ufficio pubblico. “Ho notato che le persone in coda erano piuttosto seccate di perdere il loro tempo sottraendolo al lavoro o ad altre loro commissioni da sbrigare”. All’improvviso, si accende una lampadina: “e se qualcuno prendesse le code per gli altri?”. Detto fatto: la messa a punto dell’iniziativa, la campagna pubblicitaria, i primi clienti, la notorietà. E l’ampliamento dell’offerta, perché ora offre pure l’analisi della qualità ed il monitoraggio dell’attesa, il ruolo di accompagnatore, personal shopper, autista ed organizzatore di eventi, senza considerare le consulenze tramite convenzioni in vari ambiti. “Ho inventato questo nuovo lavoro, mi occupo di code e precisamente faccio le code per gli altri... per chi non ha il tempo o la voglia di farle”. Insomma, è divenuto “codista”: ha coniato la parola, e poi brevettato l’idea, il logo ed il volantino con cui si promuove. Costo: 10,00 euro l’ora, minimo due.
E l’appuntamento di dopodomani? Il corso per aspiranti colleghi si terrà presso la New people team di viale Cassala 16, a Milano; hanno aderito -anticipa a “Vaccari news”- in circa duecento, ma per adesso vi presenzieranno solo in dodici. Questo per farlo bene, senza cali di attenzione. Sono otto donne e quattro uomini, con un’età media di quarantuno anni. Quasi tutti provengono dalla provincia di Milano, i restanti da quella di Torino. Otto su dieci sono disoccupati, gli altri precari; ancora, nove su dieci hanno il diploma, la quota restante è laureata.