“Da oltre un decennio l’Italia è impegnata nelle attività spaziali sia nel quadro dei programmi realizzati nell’ambito della cooperazione europea sia con programmi nazionali. Le attività spaziali europee si sono notevolmente sviluppate in questi ultimi anni e i programmi in corso coprono i settori della ricerca scientifica, quelli applicativi per le telecomunicazioni, la meteorologia, l’aiuto alla navigazione aerea e marittima e quello dello sviluppo di nuovi mezzi di trasporto in orbita con una partecipazione italiana di grande rilievo”. Lo ricordava -era il 28 maggio 1975- il ministro per la Ricerca scientifica e tecnologica, Mario Pedini. Quel giorno venne emesso il francobollo da 70 lire dedicato al progetto “San Marco”, raffigurante il terzo satellite della serie ed il poligono equatoriale “Santa Rita”, collocato al largo delle coste keniote.
Il prossimo 15 dicembre si celebrerà il mezzo secolo del “San Marco 1” e questo verrà ricordato con un’ulteriore carta valore. Si tratta di un 80 centesimi, inserito nel percorso “Le eccellenze del sapere”. I dati sono noti: autoadesivo e tirato in ottocentomila esemplari (i fogli sono da quarantacinque), raffigura, disegnato da Fabio Abbati, il primo satellite tricolore in orbita intorno alla Terra. Venne lanciato il 15 dicembre 1964 dall’isola Wallops (Stati Uniti), dove sorge una base della National aeronautics and space administration, ossia della Nasa.
L’annullo fdc verrà impiegato allo spazio filatelia di Roma, mentre il bollettino illustrativo è stato realizzato dal presidente dell’Associazione italiana di astrofilatelia, nonché delegato nazionale presso la commissione specializzata attiva alla Fédération internationale de philatélie, Umberto Cavallaro.
Intanto -a proposito di emissioni- è ancora mistero sul 95 centesimi “Posta italiana”, teoricamente in vendita dall’1 dicembre.