La base di “Quota 33” vista da lontano (è presente nel francobollo da 800 lire del 24 ottobre 1998), da più vicino (l’1,40 euro del 23 ottobre 2012), direttamente la facciata del Sacrario (è il “B” odierno). Torna El Alamein, ora richiamata nell’ottantesimo anniversario trascorso dalla seconda battaglia che si svolse nell’area. Il bozzetto è dovuto allo Stato maggiore della difesa.
Dal costo di 1,20 euro, il dentello consente di inviare senza integrazioni una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi all’interno del Paese. È stato stampato in trecentomilaquindici esemplari autoadesivi, a loro volta organizzati in fogli da quarantacinque. L’annullo di riferimento si trova all’ufficio postale Roma Cinecittà Est, in via Cardinali 11.
Ad approfondire nel bollettino l’argomento è il capo di Stato maggiore della difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. La località citata si trova nel deserto del Sahara orientale, a ovest di Alessandria d’Egitto; in tale luogo, nel corso della Seconda guerra mondiale tra il luglio e il novembre del 1942, si fronteggiarono in sanguinose campagne l’Ottava armata del Regno Unito, comandata dal generale Bernard Law Montgomery, e le truppe italo-tedesche, guidate dal maresciallo Ettore Bastico e dal feldmaresciallo Erwin Rommel. La netta supremazia della controparte “determinò il ripiegamento delle truppe tedesche motorizzate; quelle italiane, appiedate, opposero invece una strenua e coraggiosa resistenza fino a quando, decimate e stremate, furono costrette alla resa”. Agli scontri è seguita una laboriosa opera di recupero delle salme condotta per anni dall’ingegner Paolo Caccia Dominioni, reduce egli stesso dai combattimenti. Nel monumento che ha progettato, quello presente nella nuova carta valore, riposano le spoglie di 4.634 caduti nazionali.