Fino a due aumenti generali fa, i listini definiti da Poste italiane si scoprivano sostanzialmente allo sportello solo dopo la loro entrata in vigore. Il cambio di approccio è avvenuto il 24 dicembre 2012, grazie all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che rese noto -contando anche i festivi- con otto giorni d’anticipo quanto sarebbe divenuto operativo dall’1 gennaio. Il 24 dicembre 2013, altra sorpresa: sempre l’Agcom ha diffuso un lungo provvedimento, certo di non facile comprensione, anche perché ha cambiato le dinamiche procedurali. Lo si è visto nelle reazioni, in qualche caso piuttosto confuse (ma è comprensibile), registrate da ieri in poi. La percezione -sbagliata- è che da Capodanno la lettera ordinaria sarebbe passata da 70 a 95 centesimi, mentre la raccomandata da 3,60 a 5,40. I due valori sono dei riferimenti massimi, non necessariamente da raggiungere, che la società diretta da Massimo Sarmi potrà fissare entro il 2016 (ma cosa vuol dire esattamente “2016”? L’1 gennaio, il 31 dicembre o una qualsiasi data intermedia? Nel testo sottoscritto dal Garante non è evidente). E comunque da introdurre a rate: deve, infatti, programmare i rincari “in non meno di due distinte variazioni, ciascuna delle quali non superiore al 60% dell’incremento di prezzo complessivo, avente efficacia almeno annuale”. Poi, l’altro principio, finalmente messo nero su bianco: l’azienda ha l’obbligo di avvertire la clientela degli aumenti almeno trenta giorni prima della loro efficacia, pubblicandoli presso gli sportelli e sul sito web, “in sezioni facilmente accessibili”. In ogni caso, non mancano le reazioni alla delibera. Il Codacons, ad esempio, “contro il via libera dell’Agcom all’aumento di lettere e raccomandate”, ha annunciato un ricorso al Tar del Lazio. “Con questo provvedimento si rischia di far pagare agli utenti l’ingresso di Poste italiane in Alitalia, e quindi il salvataggio della compagnia aerea, esattamente come temevamo”, ha detto oggi il presidente Carlo Rienzi. “Qualsiasi rincaro delle tariffe postali è ingiustificato”. “Se così fosse, saremmo di fronte ad una decisione gravissima”, ha aggiunto la deputata del Partito democratico Lorenza Bonaccorsi, componente della commissione trasporti, poste e telecomunicazioni. L’onorevole -lo riporta l’Agenparl- ha dichiarato che presenterà un’interrogazione urgente al ministro dell’Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni.
Tariffe: il nuovo approccio non è semplice da capire
27 Dic 2013 18:24 - NEWS FROM ITALY
Intanto, il Codacons ha deciso di ricorrere al Tar del Lazio, mentre l’onorevole Lorenza Bonaccorsi annuncia un’interrogazione urgente